· Il corpo e una UNITA’ di struttura, mente e spirito
· Ha capacità di autoregolazione
· Struttura e Funzione sono reciprocamente correlate
Si intende l’abbassamento delle soglie di scarica di circuiti centrali più o meno complessi come reazione da stress informativo SNC
Cioè multiple informazioni centrali possono provocare un eccessivo stress organizzativo, e generare una variazione nelle soglie di risposta e negli schemi organizzativi di uno o più circuiti riflessi.
Non si tratta solo di semplici archi riflessi come ad esempio quelli della regolazione del tono muscolare, ma anche nel controllo dell’infiammazione, del dolore (regolazione centrale del dolore) e delle attività cicliche e vegetative centrali (sonno, attenzione.. attività viscerali).
Si fa notare che recentemente sono stati isolati recettori di tipo vegetativo anche nei fusi neuromuscolari: Radovanovic,Peikert, Lindstrom : J.of Anatomy (2015)
L’afferenza quindi non è da considerarsi semplicemente il “dolore” ma anche tanti altri stimoli afferenti che rientrano nel concetto di “INTEROCEZIONE”, quindi cosa il SNC percepisce di sé riguarda il mantenimento dell’omeostasi.
Il processo attivo in risposta ai cambiamenti è detto ALLOSTASI.
Include una lunga serie di mediatori endocrini e immunologici inclusi nel controllo neurologico dell’infiammazione e della “spesa energetica”
Il “CARICO ALLOSTATICO” è prodotto dal protrarsi e accumularsi delle reazioni neuromodulatorie.
Medicina Integrativa
“Non si tratta di un metodo ma di un metodo di pensiero che applica il concetto dei “sistemi informativi” per una nuova comprensione della fisiopatologia” (D’Alessandro et al. – Frontiers in Neuroscience – 2016)
OMT è implicato in riduzione delle sostanze pro-infiammatorie in vitro (meltzer e Standley – 2007) e in vivo (Licciardone et al. 2012-2013), nella riduzione del rilascio delle citochine e nella cascata di eventi biochimici e neurovegetativi nel controllo dell’infiammazione (Henley et al 2008; Giles et al. 2013, Ruffuni et al. 2015).
Quando parliamo di somatizzazione pensiamo sempre al paziente che si inventa i sintomi .. O quando va bene ai quadri del dolore riferito
Ma se pensiamo al concetto integrativo dell’elaborazione afferente delle afferenze e delle efferenze, dobbiamo pensare che la famosa “spalla della colecisti SI MUOVA PROPRIO MALE” e che, nell’elaborazione del sistema, questa discinesia o alterazione della risposta di un tessuto sia inserita nel quadro informativo : se viene modificata sapientemente (cioè regolata in virtù della risposta), questa modificazione ha il potere di modificare un quadro, anche complesso.Facilitazione / Somatizzazione
La FACILITAZIONE di un segmento SNC rappresenta l’alterazione integrativa di multiple afferenze, mentre la SOMATIZZAZIONE è l’evidenza di questa alterazione nella risposta efferente che si genera, a livello dell’organizzazione neuro-tessutale.
In altre parole la facilitazione è l’eccitazione di un segmento sottoposto a stress organizzativo.
Osteopatia e neurofisiologia
Possiamo considerare che, se il sistema nervoso si autoregola secondo un feedback che riceve dalle informazioni dal suo interno e dall’esterno, l’osteopata rappresenti una INFORMAZIONE aggiuntiva, rispettosa del sistema nel suo stato di bilanciamento, in grado, se utilizzata opportunamente, di indurrà una riorganizzazione del sistema stesso.
Il concetto è che l’osteopata non è un terapeuta.
Evidenza del carico allostatico (somatizzazione della facilitazione)
Intanto dobbiamo accettare il fatto che ci sia un razionale tra SALUTE e MALATTIA : la DISFUNZIONE OSTEOPATICA.
Implica il concetto (distante dalla fisioterapia o dalla chiropratica ad es..) che nell’analisi di un’alterazione funzionale periferica ci possano essere evidenze di un errore organizzativo centrale e che lo scopo ultimo del gioco non sia ripristinare quella funzione ma dialogare con il sistema tramite quella funzione..
Cioè per noi un soggetto “normo funzionante” o “simmetrico” (tutti concetti senza senso per noi) all’osservazione, potrebbe rivelarsi disfunzionale alla lettura osteopatica e viceversa.
La disfunzione somatica non resta isolata a lungo, se è riuscita ad installarsi in modo permanente si diffonde in altre parti del corpo tramite:
Questo processo non è uguale per tutti gli individui e non è sempre presente, ma si sviluppa in modo imprevedibile a seconda del terreno che incontra agendo sulle strutture lese l’osteopata può interrompere il ciclo di stimoli irritativi in modo da permettere i processi di riparazione.
Stress fisici sono ad esempio l’uso di farmaci:
· l’aspirina distrugge ac. folico, vit. C, vit. K);
· la pillola anticoncezionale distrugge ac. folico, vit. B6,B12,C ed E
· l’assunzione di alcol, sigarette o droghe;
· l’inquinamento da prodotti chimici industriali e metalli tossici
carenze nutrizionali da scorrette abitudini alimentari, da scarsa qualità dei cibi, dai procedimenti industriali di raffinazione e di conservazione degli alimenti.
Dal punto di vista psico-emotivo gli stress più comuni sono rappresentati dal sovraccarico neuro-sensoriale causato dal ritmo della vita e le emozioni ad esso correlate: paura, ansia, risentimento, tensione soprattutto se continuative.
Una delle prime risposte allo stress è di stimolazione simpatica neuro-endocrina mediata dall’ipotalamo, dall’ipofisi che stimola la tiroide.
Questo stimolo produce un aumento del metabolismo cellulare del corpo che determina una serie di reazioni biochimiche: aumento dell’assorbimento degli aminoacidi, diminuita risposta all’insulina, aumento della temperatura corporea, aumento di secrezione di aldosterone ed ormone antidiuretici(ADH).
L’Osteopatia è una applicazione clinica e terapeutica dei concetti neurofisiologici di somatizzazione e facilitazione. L’Osteopata esegue un “esame neurologico”: tende a interpretare il grado di disfunzione
organizzativa del SNC interpretando l’alterazione della risposta dei vari tessuti allo stimolo fisico indotto.
Tramite la stimolazione tende ad ottenere una ri-organizzazione della risposta.
L’Osteopata non è un terapeuta: è un catalizzatore, il terapeuta è il sistema nervoso centrale.
L’OMT viene erogato con lo scopo di stimolare il sistema a ri-elaborare il proprio bilanciamento funzionale a tutti i livelli
Se la chiave utilizzata è corretta il sistema manifesta la propria attività di correzione già “sotto le mani” dell’operatore
Le sedute sono distanziate tra loro per concedere al sistema il tempo necessario alla propria riorganizzazione a livelli sempre maggiori
Il trattamento viene interrotto non al cessare dei sintomi ma quando il sistema si dimostri in Salute
· Sviluppo ectodermico del neurocranio
· Ossificazione diretta della volta cranica
· Innervazione della dura madre neurocranicaL’applicazione dei concetti di cui sopra è di estremo interesse in campo di sviluppo e nella fattispecie dello sviluppo della sfera cranica
Alcuni concetti vengono in ns aiuto: (p.es) con necessaria semplificazione..
Funzione trofica dei nn: se un nervo viene reciso la parte distale degenera e muore: questo perché il nervo è una estroflessione del protoplasma della cellula neuronale, e trasporta e rilascia sostanze biochimiche nel tessuto che innerva provenienti centrifugamente dal neuroplasma dei suoi neuroni, specialmente durante lo sviluppo e ciò contribuisce a “dire” a quel tessuto chi è e cosa deve fare.
Sviluppo ectodermico del neurocranio: chiaro che a creare le connessioni sinaptiche e gli schemi di controllo contribuisce essenzialmente la storia dello sviluppo: il neurocranio è cervello… o almento le sue ossa (ossificazioni delle sue membrane) in parte rispondono con gli stessi criteri o si influenzano vicendevolmente: la spinta di sviluppo del cervello sul proprio contenitore e sull’attivazione dei nuclei di ossificazione non è solo un fatto fisico..
Innervazione trigeminale: FLM..
O errore organizzativo più vasto di un fatto anatomico?
Che un disfmorfismo sia indotto da fattori genetici e/o epigenetici, che l’errore organizzativo sia a monte o a valle, comunque non possiamo considerarlo solo una “STORTURA DA RADDRIZZARE”
L’aspetto anatomico, pur importantissimo, per le evidenti implicazioni, non è l’unico. E la terapia per “raddrizzarlo” (come un plantare, una protesi, una correzione laser di un difetto di rifrazione, una ortodonzia o un calcaneo,..) che introduce una variazione pur positiva ma immediata, estemporanea, non è detto che venga accettata dal sistema in maniera integrata.
L’Osteopata pratica una induzione somatica tesa alla modulazione della risposta tessutale all’induzione stessa: cioè si mette in relazione con la prassi organizzativa del snc circa la funzione in esame.
Ambito cranico: rapporto contenuto-contenente, peculiarità dello sviluppo cranico (rapporti cranio-rachide, sfera oftalmologica, gnatologica..)
Cioè “organizzazione del snc espressa dal cranio” e dalle funzioni legare alla sfera cranica